È un sabato mattina di inizio anno, soleggiato ma freddo. Il 2022 è iniziato con i soliti innumerevoli dubbi e speranze che da un paio d’anni a questa parte non ci lasciano mai in pace. Si tornerà alla normalità? Si lavorerà?… non vedo l’ora di tornare a viaggiare!

Oggi però è troppo bello fuori, Roma si presenta in tutta la sua quiete del sabato mattina, e ci sta per regalare una mattinata stupenda. Non c’è davvero tempo per starsene sul divano a pensare, e quando, con una tazza di the caldo in mano, si scruta fuori dalla finestra, l’unica cosa è ingoiare in fretta una fetta di pane con la marmellata, lavarsi i denti, mettersi il caschetto e saltare sul sellino della bicicletta. Destinazione?… da qualche parte arriveremo.

Partiamo dal quartiere Flaminio, un quartiere non troppo lontano dal centro storico che si fa cingere come fosse un’elegante cintura dal Tevere. Poche pedalate e siamo proprio sulle rive del fiume, percorrendo una ciclabile che costeggia tutto il corso d’acqua.

Gente che avuto la nostra stessa idea sfreccia su mountain bike coloratissime, qualcuno fa jogging e qualcun’ altro passeggia romanticamente mano nella mano. Pedaliamo, ci fermiamo, scattiamo due foto, ci fermiamo a guardare i ponti che attraversano il Tevere, scattiamo nuovamente due foto e ricominciamo a pedalare a pedalare.

Passiamo sotto il ponte Umberto I, uno degli spot più fotogenici di Roma: la Cupola di San Pietro che in prospettiva si staglia dietro al ponte di Castel Sant’Angelo offre alcuni tra gli scatti più suggestivi della città. Per questa volta rinunciamo a salire sul ponte, rimaniamo sulla ciclabile che passa sotto e continuiamo ad immortalare barche ormeggiate, persone intente a fare cose, chiatte galleggianti e la curiosa fauna che Roma offre, come quella nutria che nuota lungo l’argine.

Ci lasciamo anche Ponte Sisto alle spalle (questo ponte collega i rioni Prione e Regola a Trastevere) e costeggio l’isola Tiberina. Non abbiamo pedalato molto in termini di distanza, ma a fermarci ogni volta e cercar di collezionare qualche bella foto saranno tre ore che siamo in giro, ed un certo languore inizia a mordere il nostro stomaco. Decidiamo di lasciare le rive del fiume e risalire al livello della città all’altezza di Porta Portese, lo storico mercato che ogni domenica offre chincaglierie di ogni tipo. Oggi però è sabato, non c’è il mercato, perciò decidiamo di tirare dritti fino a Testaccio, un quartiere popolare storico di Roma, il quale da qualche anno vive una riqualifica che ad oggi lo rendere un posto molto interessante. Qui, tra la gente veramente locale e le palazzine di un centinaio di anni fa, ci sono il Mercato Testaccio e l’Ex Mattatoio. Originariamente luogo preposto al macello bovino, l’Ex Mattatoio è oggi centro di interessanti iniziative culturali, nonché sede di un distaccamento universitario. Prima di perdermi camera alla mano tra i padiglioni di questo luogo fantastico e “macabro” allo stesso tempo, il brontolio del nostro stomaco ci ricorda che è quasi ora di pranzo, e mettere qualcosa sotto i denti non è poi una brutta idea.

Entriamo dentro al Mercato Testaccio e siamo subito avvolti da odori che non fanno altro che aumentare il nostro languore. La sfilata tra i banchi è da acquolina, carciofi alla romana, fritti di ogni tipo e piatti tipici del luogo non ci lasciano dubbi: panino con lingua in salsa verde e peroni. Deal made! Mordiamo il nostro panino succulento e lo mandiamo giù con qualche sorso di birra mentre passeggiamo all’interno dell’Ex Mattatoio ed ogni decina di metri è tutto un “mi tieni il panino? devo prendere la macchina fotografica!”.

Tempo di pulirsi la bocca e siamo già di nuovo in sella, passiamo davanti al Rome War Cemetery e continuiamo fino a Garbatella, un quartiere anch’esso popolare e riqualificato pieno di murales bellissimi da immortalare dietro l’obiettivo. Pedaliamo tutto intorno al quartiere fino ad arrivare ad un’altra pista ciclabile che costeggia via Cristoforo Colombo e da lì possiamo arrivare comodamente a Porta Metronia, nei pressi delle terme di Caracalla.

Abbiamo ancora una gran voglia di girare la città ed allora ci arrampichiamo fino ad arrivare a Villa Celimontana, un altro parco capolavoro che offre Roma. Dopodiché tagliamo per il Rione Monti, passiamo sotto al Quirinale, tutta via Piave e siamo quasi all’ingresso del Parco dei Daini di Villa Borghese, un luogo familiare, il luogo dell’infanzia dove è sempre bello entrare. Attraversiamo il parco mentre ci godiamo gli ultimi attimi di un sole che, oramai arancione, si appresta a nascondersi dietro le chiome degli alberi.

Siamo oramai a casa, ha appena fatto buio e mentre riguardiamo le foto sdraiati sul divano pensiamo a quanto due biciclette e Roma siano state un’equazione perfetta che come risultato ci ha regalato un magnifico sabato di inizio anno.

 

Demone

 

La mappa del percorso

 

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